Carla Rigato alla Triennale di Roma

Un inizio d’anno ricco di successi per l’artista padovana Carla Rigato, attualmente tra i 27 artisti internazionali selezionati per il progetto d’arte contemporanea “Love and Violence” organizzato dal Comune di Padova dall’11 febbraio al 2 aprile in Galleria Civica Cavour, che sta raccogliendo un gran successo di pubblico e critica. Carla Rigato sarà tra gli artisti di “Aeterna” terza Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma che aprirà al pubblico dal 26 marzo al 23 aprile 2017 presso il Complesso del Vittoriano Ala Brasini. La mostra coinvolgerà tutta la città grazie ai Padiglioni Nazionali Esterni, previsti a Palazzo Velli Expo, nel cuore di Trastevere, e presso la Fondazione Venanzo Crocetti. Curata da  Gianni Dunil la Triennale di Roma 2017 sarà inaugurata da Daniele Radini Tedeschi e Achille Bonito Oliva sabato 1 aprile 2017 dalle ore 15.00 alle ore 19.00, ingresso libero.

 

Donna d’acqua (acrilico su tela, 2015)

Carla Rigato si inserisce nello storico scenario del Complesso del Vittoriano con l’opera “Donna d’acqua” (2015, acrilico su tela, 100×100 cm). Una tela dove tra tenui sfumature d’azzurro prende vita una delicata figura di donna. Fuoco, aria, terra e acqua, gli elementi fondanti dell’armonia cosmica, rispondono nelle tele di Carla Rigato al richiamo della creazione e si fanno veicolo alla forza creatrice dell’opera stessa. L’artista qui si libra sopra i vincoli della materia con una pittura che apre a mondi abissali e come un mare invita all’immersione. Sulla superficie della tela i colori si accostano e contrastano fino a trovare una profonda armonia, una cosmologia che si sostanzia di materia, di vapore, liquidamente aerea. Un astratto che qui tende al figurativo, quasi un percorso a ritroso che dona spazi di meditazione e invita alla scoperta delle profondità dell’Essere.

L’idea che anima quest’edizione della triennale è una riflessione sul concetto di effimero contrapposto a quello di eterno, sulle possibilità delle arti visive di rispondere ai valori sociali contrastanti e tendenti sempre più verso un nichilismo tecnologico, un tilt estetico, un azzeramento formale ed una linguistica dell’incomunicabilità. La finalità è quella di sottolineare la potenzialità dell’arte di mantenere la persistenza dell’idea estetica al di là di ogni moda, gusto o epoca, lasciando ravvisabili i segni di una traccia comune tesa da Piero della Francesca a Pollock, da Cimabue a Morandi, dai Longobardi a d’Orazio, ovvero dall’antichità ad oggi. Il catalogo della mostra raccoglierà le fotografie di tutte le opere esposte con un saggio introduttivo di Vittorio Sgarbi.