Il trittico “Fuga di sentimenti” in esposizione al Palazzo Ducale Gonzaga di Sabbioneta

 

Palazzo Ducale Gonzaga
Sabbioneta (Mantova)
6 febbraio – 2 marzo 2016

Vernissage
sabato 6 febbraio
ore 15:30 preentazione del volume al Teatro all’Antica
ore 18.00 visita alla mostra a Palazzo Ducale

Orari
feriali: 09:30-13:00 / 14:30-17:30
sabato e festivi: chiusura alle 18:00
lunedì chiuso

Il trittico “Fuga di sentimenti” (acrilico su tela 2014) di Carla Rigato sarà tra le opere esposte, da sabato 6 febbraio a giovedì 2 marzo 2016, al Palazzo Ducale Gonzaga di Sabbioneta (Mantova), nell’ambito della Rassegna del Metaformismo organizzata in occasione della pubblicazione del dossier ad esso dedicato nell’ultima edizione de “Il Catalogo dell’Arte Moderna”, pubblicato da Editoriale Giorgio Mondadori.

L’esposizione, che gode del patrocinio del Comune di Sabbioneta e della Provincia di Mantova, inaugurerà sabato 6 febbraio alle ore 15:30 al Teatro all’Antica dove verrà presentato il volume e proseguirà alle 18.00 con la visita alla mostra a Palazzo Ducale.

Il dossier e la rassegna sono entrambi curati dallo storico e critico Giulia Sillato e prevedono la presenza di 42 artisti. Non si tratta tuttavia di una una collettiva, ma di una vera e propria una Rassegna del Metaformismo che unisce sulla stessa piattaforma critica 42 linguaggi artistici aventi, tutti, in comune l’espressione non figurativa tuttavia interpretabile con un nuovo metodo di lettura visiva, basato sul concetto di forma.

Gli artisti che verrano esposti assieme a Carla, provengono da ogni regione d’Italia, e hanno raggiunto, in numerosi anni di attività artistica, livelli di notorietà nazionale e internazionale; alcuni sono stati alla 54^ Biennale di Venezia, altri in realtà artistiche di prestigio non meno elevato, tutti maestri ufficializzati da adeguata biografia fornita annualmente dal Catalogo dell’Arte Moderna dell’Editoriale Giorgio Mondadori, ex Bolaffi Arte.

Il Metaformismo: l’autore della teoria del Metaformismo è Giulia Sillato che nel 2010, dopo numerosi anni di indagini e studi, perfeziona i principi di una nuova visione storico-artistica, fondati su una lettura critica innovativa e rivoluzionaria, con cui riscrive le ultime pagine della storia dell’arte moderna, sostenendo che l’espressione artistica non figurativa, in realtà, è ricca di elementi formali, ossia di segni e impronte inconfondibili, attestanti la persistenza della FORMA nei cosiddetti “astrattismo” e “informale”.