Carla Rigato
La Fine della Strada
Mostra curata e organizzata da Marifulvia Matteazzi Alberti
Complesso Monumentale di San Silvestro,
Dal 7 al 22 maggio 2011
Corpi dipinti col sangue, martoriati, a brandelli, spogli come la nudità di Cristo sull'altare, avanzano in una lenta processione cruda e misera verso la Croce: è la domanda dell'umanità tutta intera che si muta in preghiera pur nell'angosciante urlo quotidiano. Distesi, inginocchiati, piegati, stanchi si accostano al Sacrificio in una sorta di dialogo, di affannata ricerca, che sta in bilico tra la speranza e il dubbio, il timore e l'attesa, che stupisce là dove l'ombra si fa Mistero per smarrirsi nella sofferenza del Figlio di Dio, nel Suo nascere, vivere, morire e Risorgere.
Ogni opera di Carla Rigato racconta di silenzi, di strazi, di reticenze, dell'uomo fragile essere che vaga solo nella spazialità senza fine, grandissimo infinitesimale microcosmo, esile riflesso dell'Immenso. La pittrice affida la propria suggestiva sonorità a un groviglio di sensazioni, di suoni, di emozioni che si avviluppano in un intreccio di segni e gesti che si stringono in uno straordinario movimento collettivo che parte dall'inconscio della mente e libera sulla tela il grido dell'artista che afferma la propria verità entro i mutevoli spazi della carne, delle ossa, della pelle che crea un bozzolo di vita che freme tra fragili dinieghi e inquiete domande, nello slancio sincero di ognuno che costruisce nella Fede ogni indubbia certezza, che annulla la morte e apre il senso del dolore alla speranza.
L' istinto segnico introspettivo, emozionale di Carla Rigato è elemento che scorre, che cola, che lacrima, che viene da lontano, che si muove dal particolare all'universale, si compone al di là di spazio e tempo, permettendo un voluto distacco dal contingente per inoltrarsi nell'esplorazione del Sublime.
Marifulvia Matteazzi Alberti
Carla Rigato espone a Milano per la rassegna Metaformismo
Inaugurazione: martedì 28 APRILE, ore 18.30
Milano, Fondazione Luciana Matalon, Foro Buonaparte 67
Il Museo Fondazione Luciana Matalon è lieto di presentare la rassegna IL METAFORMISMO, dal 28 aprile al 14 maggio 2011.
In esposizione opere di ventisei maestri, tutti professionisti, molti dei quali già operativi negli anni ’60 e ’70, quindi direttamente implicati con il polverone culturale di quegli anni e motivati a sostenere un nuovo confronto critico. Luciana Matalon, gradita ospite, è accompagnata da opere di: Dino Aresca, Gennaro Barci, Pietro Bellani, Emilio Belotti, Natalia Berselli, Martino Brivio, Bruno Daniele, Enzo Fabbiano, Mauro Fabiani, Elisabetta Fontana, Emanuela Franchin, Massimo Fumanti, Daniela Grifoni, Luvit, Saverio Magno, Pierdomenico Magri, Aldo Meineri, Antonio Pasciuti, Enzo Ratto, Carla Rigato, Liana Rover, Mario Salvo, Laura Sartori Tibaldi, Marco Tulipani.
Con il termine di Metaformismo non si vuole intendere né un gruppo artistico, né un movimento, né una corrente, bensì un principio linguistico unitario, comune a tutte le espressioni artistiche del Novecento, che Giulia Sillato, storico dell’arte di scuola longhiana, ha individuato a seguito di una sistematica analisi del mondo dell’arte contemporanea italiana e straniera e di un’esperienza di circa 50 Rassegne realizzate dall’autore medesimo in siti museali di prestigio culturale a partire dal 1994 ad oggi: la Metaforma. Implicita nell’arte antica, essa si trasmette al linguaggio artistico moderno, dando origine a quelle fenomenologie artistiche sinora indicate con vocaboli come astratto, informale, espressionista, minimalista e numerosi altri, i quali non rispondono più ad esse in modo circoscritto, evolutasi l’espressività contemporanea al punto da indurre lo storico a una riformulazione comprensiva di tutte le possibili sfaccettature dell’arte di questi ultimi cinquant’anni, sempre convinto che la Forma “ribaltata a partire dalla fine dell’Ottocento” sia stata in realtà persistentemente “sottintesa a qualsiasi operazione artistica”.
Entrano nel grande gioco del Metaformismo tutte quelle espressioni dell’arte, con ciò intendendo Pittura e Scultura, che integrano il dialogo con le Avanguardie del Novecento adeguandolo, opportunamente, alle misure concettuali e tecniche della nostra contemporaneità. L’intento, pertanto, lungi dal fondare l’ennesimo gruppo, ché di questi la storia dell’arte è variamente affollata, è quello di offrire un nuovo orientamento critico, per meglio qualificare la poliformìa dei mezzi espressivi odierni, fatta eccezione per video e virtualità. La scelta degli artisti in mostra si uniforma al concetto di “metaformismo”, rivolto ad opere artistiche completamente prive di concezioni figurali e, lì dove ne esistano tracce, sono frammenti radicalmente rielaborati: può verificarsi infatti la rapida, e forse casuale, incidenza di elementi figurali, ma sono caratteri totalmente snaturati dall’ordinaria sede interpretativa e quasi trascinati su un’altro piano concettuale. La presenza della componente pittorica è molto forte e altrettanto forte è la presenza della contaminazione della pittura con altri materiali, poiché la Metaforma, scoperta dall’autore, prevede che non ci si allontani dalla pratica della buona pittura: installare infatti degli oggetti in uno spazio, moda invalsa da alcuni decenni, non è per sé un atteggiamento di tipo metaformistico, poiché si arriva all’uso diretto della forma medesima senza sperimentarne i passaggi “transmutativi” che solo la creazione artistica può plasmare.
Ingresso libero
Apertura:
dal martedì al sabato
orario continuato 10-19
domenica e lunedì chiuso
Carla Rigato partecipa a Kulturshock – Gallery Krueger Dossier – Biennale Austria