Carla Rigato a “DANTE 700. TRA OMBRE E LUCI”

Carla Rigato è tra gli artisti selezionati dal curatore Boris Brollo per la mostra d’arte “Dante 700. Tra ombre e luci” che si terrà dal 23 aprile al 7 novembre 2021 presso Villa de Claricini Dornpacher a Bottenicco di Moimacco, piccolo borgo rurale alle porte di Cividale del Friuli, città Unesco (UD).

La rassegna di pittura è curata da Boris Brollo con la collaborazione di Giancarlo CanevaCarlo Motta, Giuseppe Siano e Leo Strozzieri e vanta anche la pubblicazione di un prestigioso catalogo edito Mondadori con testi di Giuseppe Siano, Giuseppe Arnone, Boris Brollo, Ernesto Cappelletto e Marina Dalla Vedova.

Le esposizioni, nell’ambito delle iniziative nazionali per il VII centenario della morte di Dante Alighieri, si svolgono in concomitanza con le celebrazioni per i 50 anni della Fondazione de Claricini Dornapcher e ospita circa 80 artisti suddivisi in tre eventi: la mostra dedicata all’arte plastica è seguita da due rassegne dedicate alla pittura.

Carla Rigato Ove, vinto, sogni in silenzio (2011 acrilico su tela 140×100)

“OVE, VINTO, SOGNI IN SILENZIO”
Dante e Baudelaire  

“Ove, vinto, sogni in silenzio”. L’Inferno dantesco di Carla Rigato si specchia nelle parole di Charles Baudelaire. Un titolo altamente evocativo per un’opera densa, materica, cupa che richiama il delirio, la follia e il sogno. 

Gloria e lode a te, Satana, nell’alto dei Cieli, ove regnasti, e nel profondo
dell’Inferno, ove, vinto, sogni in silenzio!
Fa’ che un giorno la mia anima riposi accanto a te
sotto l’Albero della Scienza, quando sulla tua fronte,
come nuovo Tempio, si spanderanno i rami!
Charles Baudelaire – Litanie di satana

Baudelaire nasce cinquecento anni dopo la morte di Dante. Una coincidenza che unisce due poeti smarriti nelle loro selve oscure. Dante trova una luce, una risalita allo splendore eterno, al sogno divino. Baudelaire si sente esiliato anche nella sua splendida Parigi: un moderno Dante perduto in una metropoli, teatro di una nuova e umana commedia, un Paradiso che diviene selva oscura. La Parigi baudelairiana è il mondo intero, il labirinto infernale in cui l’uomo moderno si avventura. Il Satana invocato da Baudelaire è un anti-eroe, lo sconfitto, il rinnegato, la vittima che ha perduto in una lotta impari contro il suo Signore. Non c’è possibilità di ascesa al Paradiso, ma non gli è precluso il sogno.

Critica a firma di Leo Strozzieri contenuta nel catalogo della mostra:

Il sogno è prospettiva ricorrente nella Commedia, basti pensare al sogno premonitore di cui si fa menzione nel sublime canto del conte Ugolino. Orientarsi nella mappa di questa attività mentale è arduo, ma Carla Rigato nella suggestiva opera “Ove, vinto, sogni in silenzio” dalle ragguardevoli dimensioni, nel mentre fa razzia dell’elemento luce, aspirazione somma del divino poeta, offre al fruitore la fisicità drammatica ed asfissiante del primo regno dell’oltretomba. Coinvolgente per modernità informale e materica la cromia con la quale intercettare le cupe tonalità infernali entro cui coabitano delirio, follia, surrealtà ed appunto sogno. L’affanno del pellegrino diviene per Carla affanno esistenziale e purtroppo non sappiamo se con funzionalità catartica vista la perentorietà del suo magmatico mondo interiore che ha ispirato l’opera nel cui perimetro, è fuor di dubbio, sembra disintegrarsi ogni elemento di bellezza ed ogni effusione di grazia.  Sappiamo essere stata sempre affascinata dall’Art autre la brava artista veneta già nella prima stagione iconica, allorché correlate con l’immagine e quasi offrendo ad essa nuovi itinerari, si potevano registrare “chances” informali di contorno, impensabili per un animo femminili.
LEO STROZZIERI